Lettera di protesta sulla limitazione delle armi (2)

Egregio Onorevole,
è con tutto il disappunto e la deplorazione possibile che scrivo questa lettera.
Sono oramai giunto alla conclusione che siamo guidati da un gruppo di persone assolutamente incapaci di usare la propria testa. Sarà l’esercizio della politica, sarà il bombardamento mediatico, sarà lo stress, ma ultimamente mi permetterei di consigliare a molti dei politici che purtroppo ho votato di godersi una lunga vacanza in una baita finlandese, con la preghiera di restarci il più possibile.
IO, che ho votato un partito di destra perché convinto di votare delle persone aventi un determinato senso della vita, dello stato e della democrazia, mi trovo con persone che complottano come, se non peggio, nei vecchi partiti tipo DC.
A questo punto meglio cambiare aria, panni, e fare un bel ripulisti nel governo e nel parlamento.
Sono un appassionato d’armi, e come tale sono allibito da quello che sta facendo l’attuale governo.
Sono disposto a sopportare che degli imbecilli pennivendoli, e degli sprovveduti che non vedono ad un palmo dal proprio naso, siano pacifisti ed antiarmi senza se e senza ma, ma che i nostri governanti, i nostri dirigenti politici si facciano portavoce di queste idee antidemocratiche e demagogiche è veramente il colmo.
Possibile che per seguire il benvolere di questi estremisti siate disposti a sacrificare dei principi cardine di una democrazia ?
I Vostri tentativi segreti di limitare ulteriormente il già controllatissimo settore delle armi ha veramente qualcosa di Kafkiano. Vi comportate come i suonatori del Titanic, che mentre la nave affonda continuavano a suonare. Avete una perseveranza nel seguire le vostre teorie sulla genesi del crimine che appare addirittura patetica.
Cerco di sintetizzare al massimo il vostro pensiero:

Limitando le armi, limito i reati a loro connessi.

Questo pensiero, che pervade le menti di tutti i sempliciotti radical-chic, mi pare provenire dai vaneggiamenti di qualche fumeria d’oppio, più che da studi statistici sull’argomento.
Infatti, gli unici studi seri, fatti da Università americane, concordano sul contrario. Sono a disposizione per fornire i dati necessari a recuperare gli studi sull’argomento.
Quello che si è potuto constatare è:

a) Il possesso di armi da parte di persone autorizzate e controllate fa diminuire i crimini violenti contro le persone e le cose. Infatti la sola presenza di armi in mano alle vittime, nel 90% dei casi di tentato reato fa desistere il delinquente dalla prosecuzione del reato. Ma questo non appare mai nelle statistiche generiche, poiché il reato non è giunto a compimento. Oltre ad una raccolta di dati su questo argomento, si è notato che gli stati più violenti in USA sono proprio quelli dove la legge sulle armi è più restrittiva. In stati come il Texas o il Connecticut, al contrario, molto liberali, i crimini sono percentualmente molto inferiori.
b) In Inghilterra, dopo la legge che ha vietato il possesso di armi corte ai cittadini onesti, i reati connessi all’uso di armi sono aumentati progressivamente fino a raggiungere percentuali di incremento a due cifre annue. Le autorità insabbiano i dati per non ammettere di avere preso un grosso granchio.
c) In Svizzera è noto che i civili che hanno svolto il servizio militare detengono in casa per conto dello stato la loro arma in dotazione, che è un fucile mitragliatore, cioè un’arma a raffica di potenza tale da essere adatta al caso di difesa armata del territorio. Non risulta che queste armi abbiano fatto alzare il tasso di criminalità dello stato, anzi, i criminali stanno bene attenti a tentare di penetrare in una casa svizzera. Non ci risulta neppure che la Svizzera sia il far-west europeo.
d) In Australia si è molto limitato l’uso di armi, col medesimo intento demagogico ed idealista. Dalle statistiche si è notato che gli omicidi non diminuivano. Infatti, gli omicidi calati per uso di armi, sono stati compensati dagli omicidi fatti con armi bianche o altri mezzi. Adesso il governo australiano ha vietato anche la detenzione delle armi bianche. Ciò farà inevitabilmente aumentare gli omicidi commessi con martelli, mazze da baseball, coltelli da cucina, bottiglie e mani. Crede che arriverà anche a vietare questi oggetti, magari dando una licenza di porto per le mani, o eventualmente chiedendo l’amputazione, o comincerà a rendersi conto di essere nel ridicolo ?

Questi sono solo dati che stanno con dei numeri a dimostrare una cosa lapalissiana, ma a quanto pare incomprensibile agli occhi della commissione che vuole modificare il TULPS in peggio:
Le armi non vanno in giro da sole ad uccidere. Sono gli uomini che uccidono, con o senza le armi. Le armi sono solo un mezzo, ma lo sono come qualunque altro oggetto idoneo.
In questa commissione segreta, selezionata con dei criteri oscuri, non ci risulta che ci sia neanche una persona idonea ad affrontare il problema delle armi con cognizione di causa.
Non un rappresentante dei collezionisti, non un magistrato esperto di armi, non un rappresentante delle associazioni di cacciatori, non un rappresentante dei produttori di armi, non un rappresentante degli sportivi, né degli appassionati ed il colmo, nessuno dei rari studiosi giuridico-oplologici che abbiamo in Italia. Tutto nascosto, per mettere tutti costoro davanti al fatto compiuto. Ci sono poi delle motivazioni più alte che sconsigliano di togliere le armi a chi le detiene onestamente, o per sport, o per caccia, o per collezionismo, o per semplice difesa.
Tutti i media si sforzano di non fare notare che solo i regimi dittatoriali più nefasti hanno privato i loro cittadini delle armi, come necessaria premessa alla loro azione criminale ed antidemocratica.
Per fare dei nomi, basta citare Stalin, Hitler. Eserciti armatissimi, controllati dai governanti, e popolo inerme. Questa è la situazione ideale per la crescita di una dittatura.
Un popolo armato invece costituisce un deterrente affinché i governanti non abbiano strane tentazioni. A quanto pare i nostri governanti invece cominciano senza rendersene conto a pensare al popolo non come a colui che gli ha delegato il potere, ma come quello che con le attuali leggi gli impedisce di esercitare pienamente ed in modo assoluto il potere.
Abbiamo poi la nostra polizia, che per una grossa fetta concorda con l’ipotesi della eliminazione delle armi (tranne che le loro, ovviamente) e che si inventa continuamente strane regole burocratiche per complicare la vita agli appassionati. Gira oggi la voce che adesso siano giunte insistenti esortazioni dall’alto per rendere l’aria addirittura irrespirabile per spingere la gente, come è già purtroppo successo, a restituire i loro porti d’arma.
Tutto nasce dall’equivoco secondo cui il uno stato democratico il cittadino “delega” allo stato la propria difesa armata, rinunciando a questo diritto.
Purtroppo questa è una visione distorta della realtà, a tutto vantaggio di chi vuole esserne l’unico titolare. Infatti il cittadino non rinuncia a questo diritto, ma delega alla difesa lo stato quando questo è in condizioni di difenderlo, mentre in sua assenza può continuare ad esercitarlo. E’ per questo che esiste, con grande fastidio delle autorità, una legge sulla legittima difesa. Legge assolutamente garantista per il delinquente aggressore, pochissimo per colui che si difende, ma legge fondamentale dello stato, per fortuna.

Veniamo ora ai vari punti del progetto della Commissione o dei Progetti di legge giacenti in Parlamento.
In molti casi si vuole limitare ulteriormente il numero delle armi detenibili. A che scopo? Una persona che vuole compiere un reato con armi, lo compie sempre ed inevitabilmente con una sola, al massimo con due. La risposta ragionata, è che il governo o la commissione temono che un gruppo di persone possa utilizzare contemporaneamente le armi. Ma questa si chiama sommossa, rivoluzione. Come mai dei rappresentanti del governo hanno in mente ipotesi di questo genere ?
Un’altra ipotesi è che temano il passaggio tramite furto alla malavita di queste armi.
Purtroppo il buonsenso ci dice il contrario. Infatti tutti i detentori di armi in numero elevato, proprio perché la legge richiede la tipica diligenza del buon padre di famiglia, hanno sufficienti difese, quali armadi blindati e case abitate, da sconsigliare fatti del genere. E’ molto più facile fare un salto in Albania e comprare con l’equivalente del costo di un fucile in Italia, una decina di Kalashnikov o come dimostrato da una trasmissione tipicamente antiarmi "Le iene" comprare al mercato nero esistente anche qui in Italia..
E questo introduce l’ultimo, anche se non meno importante punto che desidero porre alla sua attenzione:
Le armi contro cui vi accanite, non sono quelle che commettono i reati più frequenti e socialmente pericolosi. I delinquenti non commettono reati con armi registrate alla Questura. Troppo pericoloso, meglio le armi illegali, che comunque costano anche meno e si ottengono con meno problemi. Le armi legali sono causa a volte di incidenti (per fortuna molto spesso non mortali) e qualche rara volta di fatti eclatanti dovuti alla pazzia di qualcuno. Molto spesso però questi fatti sono legati al possesso di armi da parte di uomini della nostre polizie. Che facciamo ?
Consigliamo una visita medica annuale anche a loro, così si risolvono tutti i problemi.
Quindi, per concludere, voi volete togliere ai cittadini onesti, controllati sia dal punto di vista sanitario che burocratico, le armi che non si sognerebbero mai di usare per scopi illeciti, per togliere dalla circolazione le armi che sono fonte di pericolo individuale e sociale, cioè quelle illegali, ottenendo come risultato pratico quello di disarmare i pochi che oltre alle forze dell’ordine siano potenzialmente in grado di rispondere ad un’aggressione da parte di malintenzionati, ma che quasi sempre detengono armi non a questo scopo, ma per passione, per amore della storia che sta dietro a quei pezzi di tecnologia meccanica avanzata, per sport, visto che il settore del tiro ci ha portato moltissimi allori olimpici, o per caccia.
Complimenti. In una prossima occasione vi consiglio di proporre l’eliminazione di tutte le droghe presenti nelle farmacie e negli ospedali per eliminare il problema della droga in Italia.

Cordiali saluti