ASSOCIAZIONE UTILIZZATORI DELLE ARMI

COLLEZIONISTI:

le leggi italiane di fatto rilasciano licenze da collezionisti per le armi non da caccia che superino i numeri consentiti… Insomma si possono detenere numero illimitato di fucili da caccia ma non pistole, armi sportive, da collezione… Ad aggravare il tutto il passaggio delle armi di aspetto simil militare CATEGORIA B7 divenute ormai tutte comuni (max 3), sportive (max 6). Inoltre le licenze da collezione richiedono tempo per l’approvazione e marche da bollo, quindi non solo si rischia di perdere un buon acquisto se si attende troppo ma anche di spendere alla fine somme esose per un autorizzazione che di fatto non aumenta significativamente la pericolosità sociale. L’A.U.D.A. SI BATTE AFFINCHE' LE LICENZE DI COLLEZIONE NON DEBBANO PIU’ ESSERE NECESSARIE O COMUNQUE MENO COSTOSE E LENTE NEL RILASCIO E INTEGRAZIONI, MA SOPRATTUTTO AFFINCHE’ QUESTE ARMI SIANO FINALMENTE UTILIZZABILI SENZA DOVER RICORRERE A COSTOSE E LENTE PRATICHE AMMINISTRATIVE SOSTITUENDONE CON ALTRE TRA LE COMUNI. La moderna tecnologia delle comunicazioni( chiamasi PEC posta elettronica certificata ), renderebbe tutto estremamente piu’ veloce solo fosse utilizzata. Ad esempio una denuncia PEC con fotometrica dell’arma assieme alla documentazione standard richiesta ridurrebbero il lavoro per la polizia amministrativa. Una autorizzazione preventiva del numero delle armi collezionabili in base alla sicurezza dei locali di detenzione eviterebbe anche di dover fare richieste di inserimento in collezione ad ogni acquisto di uno o più esemplari.